Saturday, April 12, 2008

La Traviata in Thessaloniki

Some photos from La Traviata in Thessaloniki. Fiorella Burato is singing Violetta, Carlos Silva is Alfredo, Yannis Yannisis is Giorgio Germont, maestro Lukas Karytinos at the podium.


And some parts of a review (in italian) by L. Arruga.


L’altra scelta è stata accettare la psicologia e la fisicità degli interpreti, insomma la loro vita, così com’era e su loro costruire.


L’esempio più significativo è nel rapporto fra Violetta e Alfredo: lei, Fiorella Buratto, italiana, è molto alta, magra, si muove con precisione, ha una voce non ricca d’ombre e armonici ma conosce le sfumature dei gesti e delle parole;


lui, Carlos Silva, sudamericano, è piccolo, un po’ tondetto, con la voce bella e generosa ma grezza e indisciplinata. Come metterli insieme? Facendo credere ciascuno nella Traviata e nel proprio patrimonio di vita. Abbiamo così avuto una Violetta drammatica, capace di gestire tutta la sua parte, comprese alcune drammaticissime pause, con naturale autorevolezza, e sempre mostrando di capire il giusto e il crudele della propria sorte prima degli altri personaggi; e un Alfredo timido, eccessivo, patetico, capace di incantare l’amata accostandosi con posizioni da bambino su un divanetto dove ella sta incerta e sorpresa, e invece disperato, dopo averla insultata nella famosa scena dei soldi gettati addosso, cercare invano comprensione da ciascuno degli altri, fino quasi a volere scomparire.


Tutto il cast ha risposto solidale, e anche il coro, che si dev’esser molto divertito.Yannis Yannisis era Papà Germont, dall’eccellente canto di conversazione: nel colloquio con Violetta, passa dall’entrata sprezzante e autoritaria all’imbarazzo della tenerezza finale con graduazioni emozionanti.


Parsi's spies informed that apart from the limited budget of this production and the "strange" for an operatic production theatre (there isn't even an orchestra pit) this is a "meaty" Traviata, full of life and fresh ideas and with some great singing.


During an interview that Maria Elena Mexía (the stage director) had given to parsifal´s
she said, regarding this staging:

I never had the chance to do it with a huge budget and in a big theater. So I always had to invent a circumstance that was credible.

This time I have a small space on stage, no grid, not much budget… but I have great singers.

I intended the opera in our time, Paris today. I gave only some ideas of decorations. Big windows where we can see Paris by night, a garden that symbolizes the colors of love and youth through 3 windows… Flora’s place is a big club for game and prostitution…

La Traviata has no time as the story could have happened any time of the history of mankind. Is universal. I just followed the score taking out as deep as I could the emotions and situations, I’m loyal to Verdi always.

I use a method with the singers where they can be natural and develop the ideas we work on using creativity and their way of interpretating, I never impose a movement but I create a role out of them.

The people of Thessaloniki will see Traviata translated in our times.

Of course with the disponibility we have to make it true.



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